
Maschile o femminile? E quando si tratta di una persona non binaria? Il linguaggio inclusivo si sta ormai imponendo come tendenza e le case di moda non stanno di certo a guardare.
Ma che cosa si intende per “linguaggio inclusivo“? Si può definire come un linguaggio neutro, non sessista, e rispettoso del genere. Si tratta di un linguaggio che predilige formulazioni non discriminatorie o degradanti, perché basate sul presupposto implicito che maschi e femmine siano destinati a ruoli sociali diversi. Tale linguaggio, inoltre, si rivolge in maniera esplicita anche alle persone che si identificano come non binarie.
Pur avendo un obiettivo nobile, l’applicazione pratica di questi principi pone non pochi problemi. Per citarne solo alcuni, esplicitare i generi comporta il rischio che il testo si allunghi in modo eccessivo, così da diventare più pesante e ridondante. Nel caso in cui, invece, si ricorra a simboli quali l’asterisco o lo schwa (ǝ), la lettura, soprattutto ad alta voce, può risultare poco scorrevole a causa della presenza di parole impronunciabili.
Nel mondo della moda l’uso del linguaggio inclusivo si riscontra in particolare in testi quali newsletter o contenuti di natura promozionale, in cui la necessità di coinvolgere e di rivolgersi in modo diretto a chi legge è maggiore. Sono sempre di più i brand che richiedono che questa scelta si rifletta anche in traduzione. Dato che si tratta però di un tema in continua evoluzione, ogni lingua ha sviluppato soluzioni diverse, più o meno innovative, sia in base alla propria morfologia sia a seconda della portata del dibattito a livello nazionale.
Per esempio, in inglese, grazie alla struttura stessa della lingua, che non è connotata dal punto di vista del genere, è più facile adottare soluzioni neutre. L’unico problema che si manifesta riguarda i pronomi di terza persona (he/she) quando si parla di una persona non binaria o generica di cui non si conosce il sesso/genere. In questi casi il pronome utilizzato è they/them.
Al contrario, per le lingue che distinguono il genere non solo nei pronomi, ma anche in sostantivi e aggettivi, come quelle romanze, la questione è ben più complessa.
La soluzione di Fashion Words
Dato che si tratta di un argomento piuttosto divisivo, è importante concordare con il cliente la soluzione che meglio si adatta al mercato di riferimento e all’identità del brand.
Prendiamo come esempio l’incipit di una newsletter, una delle tipologie testuali che traduciamo di più, e vediamo quali sono alcune delle possibilità, nelle varie lingue, per rivolgersi al cliente senza fare riferimento esplicito al genere.
ITALIANO Gentile utente, grazie per esserti registrat* alla nostra newsletter; Gentile utente, grazie per esserti registratǝ alla nostra newsletter
FRANCESE Cher·ère·s utilisateur·rice·s, merci pour votre inscription à notre bulletin d’information; Cher.ère.s utilisateur.rice.s, merci pour votre inscription à notre bulletin d’information
In francese la soluzione più utilizzata prevede l’adozione del punto fermo o del punto mediano per separare le desinenze, che vengono riportate nella loro totalità, così da includere maschile e femminile, singolare e plurale. Le opzioni per un linguaggio non binario come il pronome iel sono invece ancora poco diffuse.
TEDESCO Liebe*r Leser*in, vielen Dank für Ihre Anmeldung; Liebe_r Leser_in, vielen Dank für Ihre Anmeldung; Liebe:r Leser:in, vielen Dank für Ihre Anmeldung
La soluzione più diffusa è l’utilizzo dei cosiddetti Genderzeichen, i “simboli di genere”, – ossia l’asterisco, il trattino basso e i due punti -, che vengono inseriti all’interno della parola tra la radice maschile e il suffisso femminile (o viceversa).
SPAGNOLO Estimado usuario/Estimada usuaria, gracias por suscribirte al boletín de noticias; Estimad@ usuari@, gracias por suscribirte al boletín de noticias; Estimade usuarie, gracias por suscribirte al boletín de noticias; Estimadx usuarix, gracias por suscribirte al boletín de noticias
In spagnolo il linguaggio inclusivo tende a optare per la doppia soluzione maschile/femminile o per l’uso della @, mentre per un linguaggio non binario è possibile ricorrere alla x, anche se la scelta più diffusa ricade sulla nuova desinenza “e” (“es” per il plurale), una soluzione più snella e pratica.
RUSSO Уважаемый пользователь, спасибо за подписку на нашу новостную рассылку; Спасибо за подписку на нашу новостную рассылку.
пользователь è la traduzione di “utente”, parola grammaticalmente maschile ma semanticamente neutra. спасибо за подписку significa “grazie per l’iscrizione” e quindi evita il problema delle desinenze personali del participio. Quest’ultima parte potrebbe anche essere utilizzata da sola omettendo la prima.
a cura di Gloria Cazzaro e Beatrice Montonati